Papa Francesco, nel messaggio natalizio che precede la benedizione Urbi et Orbi, ricorda che la luce del Bambino che nasce è più grande delle tenebre nei cuori umani e nei conflitti. Appello per la pace in Siria, in Terra Santa, Ucraina e Repubblica Democratica del Congo, per le crisi in Libano e Venezuela, per chi è perseguitato per la fede e per chi deve “emigrare nella speranza di una vita sicura”
La grande luce profetizzata da Isaia è Gesù, che il Padre ci ha “dato per sempre”, “piccola fiammella accesa nel buio”, “Parola di Dio fatta carne” che “continua a chiamare gli schiavi di ogni tempo ad uscire dalle loro prigioni”. Questa luce di Cristo è più grande delle tenebre “nei cuori umani”, “nelle relazioni” e nei “conflitti economici, geopolitici ed ecologici”. E’ il cuore del messaggio di Natale di Papa Francesco, comunicato al mondo dalla Loggia delle benedizioni della Basilica di san Pietro in uno splendido ma freddo giorno di sole.
Pace in Siria, Terra Santa, Ucraina e Congo
Il Papa chiede a Cristo di essere luce per i tanti bambini che patiscono la guerra e i conflitti in Medio Oriente e in vari Paesi del mondo, e conforto per i popoli di Siria, Terra Santa, Ucraina e Repubblica Democratica del Congo, per le crisi in Libano e Venezuela, per chi è perseguitato per la fede e per chi deve “emigrare nella speranza di una vita sicura”.